Guida al patrimonio
Sistemi informativi e banche dati
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       – DAVr
       – Banca dati di leva
       Banca dati Notai
Strumenti di ricerca
MusALab Dario Fo – Franca Rame

Si pubblica in questa pagina la banca dati dei notai veronesi, dal tardo medioevo all’ultimo centennio, dei quali si conservano atti presso l’Archivio di Stato di Verona, per brevità Banca dati notai.

Si precisa che la banca dati non include i notai di diritto pubblico, vale a dire quelli, durante l’antico regime, deputati agli uffici e magistrature pubblici, i cui atti afferiscono ai relativi fondi archivistici.

Si tratta, in particolare, di tutti i notai, i cui atti – salvo rare eccezioni – vennero inizialmente concentrati presso il Pubblico Archivio dei Notai defunti, istituito dal Collegio dei notai intorno al 1500, in parte danneggiato dall’incendio del 1723, specie con riferimento agli atti dei notai dei secoli XV e XVI; la documentazione conservata passò, quindi, all’Archivio generale del Dipartimento dell’Adige, istituito nel 1807, poi Archivio generale della provincia di Verona, dal 1834, divenuto nel 1876 l’odierno Archivio notarile distrettuale di Verona, che in base alla normativa vigente, continua periodicamente a versare all’Archivio di Stato gli atti dei notai cessati da oltre 100 anni.

La banca dati nasce, infatti, dall’integrazione in un unico sistema informatico di una pluralità di strumenti di ricerca, tradizionalmente utilizzati presso l’Archivio di Stato, che hanno formato oggetto di trascrizione e digitalizzazione.

In particolare:

– per la sezione dei notai cc.dd. “Bruciati”, si è provveduto ad una bonifica del file risultato dalla trascrizione dello schedario cartaceo, conservato in armadio metallico, effettuata nel 2021 dall’ex dipendente Stefania Paciucci;

– per la sezione “Buste”, relative agli atti dei notai fino al 1860 circa, approntate e numerate con l’ordinamento attuato dall’Archivio generale notarile nel secolo XIX, si è in parte utilizzato il file risultato dalla trascrizione del volume denominato Indice generale dei notai, effettuata da Francesca Guiggi, ed in parte la parallela digitalizzazione già inserita nel portale DAVR – Digital Archive Verona;

– per la sezione “Schede” (la “Scheda” è l’insieme dei volumi ed atti prodotti da un notaio, contrassegnati da un unico numero identificativo), oltre ai dati desunti dal predetto indice, si è operata una integrazione con quanto risultante nel primo volume dello Stato riassuntivo degli atti dei notai, conservato presso l’Archivio notarile distrettuale di Verona, oltre ai risultati delle trascrizioni degli elenchi di versamento del materiale, effettuati da Alessandro Capra;

– per la busta unica Notai vari, si è inserito un unico record; al riguardo si deve fare rinvio all’elenco analitico del materiale di provenienza notarile, rinvenuto nella Miscellanea Archivio notarile nel gennaio 2023, che non è stato possibile ricollocare altrove.

Il data base è integrato anche con la presenza, per il relativo notaio, degli indici generali, una serie di 213 volumi compilati su modello prestampato, dall’Archivio generale notarile prima e continuati dell’Archivio notarile distrettuale, che riportano alfabeticamente tutte le parti disponenti o contraenti negli atti di 185 notai, attivi tra il 1742 ed il 1901; la trascrizione dell’elenco di versamento degli indici, effettuata da Alessandro Capra, con l’aggiornamento ed integrazione di Matteo Fabris.

Il materiale archivistico censito nel presente data base afferisce dunque, essenzialmente (salva l’eccezione di atti di due notai conservati nel fondo della famiglia Betteloni perché erroneamente mai consegnati all’Archivio notarile), al fondo archivistico Archivio notarile, conservato all’Archivio di Stato; risultano, tuttavia, censiti anche notai gli atti dei quali sono ancora conservati presso l’Archivio notarile distrettuale di Verona, in via del Pontiere 27.

Il materiale conservato presso l’Archivio di Stato di Verona è il risultato di una serie di versamenti che di seguito si riepilogano:

1) 1960: pacchi n. 3… (atti danneggiati dall’incendio del 1723) pertinenti a circa 350 notai; circa 12.000 buste di atti pertinenti a circa 1.500 notai;

2) 1970: n. 10 “schede” notarili di altrettanti notai;

3) 1983: n. 26 “schede” notarili di altrettanti notai;

4) 1992: n. … “schede” notarili di altrettanti notai;

5) 2002: n. … “schede” notarili di altrettanti notai;

6) 2016: n. … “schede” notarili di altrettanti notai;

7) 2023: n. … “schede” notarili di altrettanti notai (in corso).

Si segnala inoltre la presenza di altri due strumenti di ricerca non indicati nel data base:

– gli indici delle parti attive e passive, coprenti il periodo 1644-1700 (8 voll.), stilati dal Pubblico Archivio dei notai defunti, e che pertanto restituiscono notizie di atti anche di notai danneggiati dall’incendio del 1723;

– per gli atti di ultima volontà dal 1807 al 1888, l’Indice generale dei testamenti, compilato su modelli prestampati dall’Archivio generale notarile (8 voll.) e continuato dall’Archivio notarile distrettuale (3 voll.).

Ovviamente, all’interno del fondo specifico del singolo notaio possono trovarsi diversi ed eterogenei strumenti di ricerca, variamente denominati a seconda delle fasi storiche: repertori, indici, alfabeti, etc. Nella colonna relativa alle note sulla consistenza talora sono segnalati detti strumenti di ricerca c.d. interni, ma si consiglia sempre di effettuare una verifica: tali strumenti talora, ma non sempre, si identificano nelle ultime unità, ma non di rado capita che il singolo notaio ponga un indice riferito a ciascuna unità.

Gli atti notarili privati, per le epoche anteriori, a partire dal 1408, con alcune eccezioni, si conservano, invece, in copia, nella serie organica dei registri degli Istrumenti dell’Antico Ufficio del Registro (si tenga presente che solo gli atti eccedenti il valore delle 100 lire veronesi erano sottoposti a registrazione obbligatoria e comunque talora l’obbligo non era rispettato, tal altra, era adempiuto anche per atti anteriori; la registrazione, comunque cala progressivamente verso il XVI secolo); per gli atti non ricompresi nelle registrazioni predette possono supplire i fondi archivistici degli enti pubblici e privati (pergamene, registri istrumenti, etc.).

Il data base non prende in considerazione la serie delle copie autentiche degli atti pubblici, versate agli Archivi notarili dagli ex Uffici del Registro, successivamente versate, sebbene votate allo scarto, all’Archivio di Stato (tali copie, non sono peraltro consultabili, sintantoché i relativi originali non siano pure pervenuti all’Archivio di Stato).


Responsabile scientifico del progetto: Matteo Fabris.


QUESTO IL LINK DI ACCESSO ALLA BANCA DATI.


Poiché si è consapevoli che la descrizione archivistica non è un fatto storico, ma processo in continua evoluzione e sempre perfettibile, si ritiene utile proporre in seguito un form compilabile, per consentire a chiunque di segnalare eventuali errori o suggerire modifiche che verranno sottoposte alla revisione del responsabile scientifico del progetto.