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Le biblioteche degli Archivi di Stato

Il servizio delle biblioteche degli Archivi di Stato è regolato dal R.D. 2 ottobre 1911, n.1163 e dalle linee –guida stabilite dalla circolare del già Ministero per i beni e le attività culturali, 26 novembre 1997, n.249 (Regolamento delle biblioteche degli Istituti archivistici). Sono ammessi alla consultazione dei cataloghi e dei volumi esclusivamente gli utenti della Sala di studio, nell’orario di apertura al pubblico e secondo le norme generali stabilite dal regolamento di Sala.

La biblioteca dell’Archivio di Stato di Verona

L’origine della biblioteca d’istituto risale al 1941, anno dell’istituzione dell’allora Sezione di Archivio di Stato di Verona, poi, dal 1963 Archivio di Stato. Fin dall’inizio essa venne pensata per sostenere il lavoro degli archivisti, per essere, con le parole di Francesco Bonaini, “lo strumento del lavoro filologico che essi avrebbero svolto, riconoscendo la natura dei documenti, ordinandoli e inventariandoli”. Da allora, la biblioteca si è arricchita grazie ad acquisti mirati, a pubblicazioni depositate dagli studiosi che utilizzano i fondi documentari dell’Archivio, a doni che ricercatori e archivisti, non solo italiani, hanno fatto pervenire, nonché a scambi con altre istituzioni culturali oltre a depositi di particolari fondi bibliografici da parte di ex direttori dell’Archivio e di altre personalità del mondo della cultura locale.

Modalità di accesso

La biblioteca dell’Archivio di Stato di Verona è a uso interno dell’Istituto ed è disponibile per gli studiosi che frequentano la Sala Studio.

La biblioteca è attualmente consultabile attraverso cataloghi cartacei per autore e per materia, nonché attraverso il Catalogo delle Biblioteche Veronesi del Comune di Verona, nel quale è confluita la catalogazione informatizzata parziale, in fase d’implementazione.

La consultazione del materiale bibliografico avviene in Sala Studio.

Le opere generali, repertori dizionari, enciclopedie e vocabolari, sono liberamente accessibili a scaffale aperto in un ampio spazio della Sala Studio.

Non è consentito il prestito esterno.

Il patrimonio bibliografico

Il patrimonio bibliografico custodito è particolarmente specializzato in edizioni di fonti documentarie, pubblicazioni di argomento archivistico, storico, giuridico-istituzionale e di interesse locale.

La biblioteca possiede oltre 12.000 unità tra volumi, opuscoli, incunaboli e cinquecentine e oltre 300 testate di periodici, di cui 158 correnti.

Hanno accresciuto il patrimonio della biblioteca alcuni fondi bibliografici pervenuti unitamente ad archivi personali o familiari o di istituzioni, conservati nella loro organicità; tra essi, si segnalano i fondi Giulio Sancassani, Gino Sandri, Lanfranco Vecchiato, IPAI e Ospedale Civile.

Particolarmente ricco è il patrimonio di testi relativi alla storia locale, anche grazie all’obbligo di consegnare copia delle pubblicazioni eventualmente realizzate da parte dei frequentatori della Sala Studio dell’Archivio.

La biblioteca comprende infine oltre 200 tesi di laurea depositate dal 1932 in poi.